Mario Autelli
Calciatore
Tre stagioni all’Alessandria dal 28 al 31. Due stagioni al Casale dal 32 al 34 … va beh nessuno è perfetto.
Poi Palermo a 1000 kilometri di distanza.E negli anni 80 lo vediamo in Piazza d’Armi ad Alessandria, a giocare con alcune bambine e bambini del quartiere.
— Storie di pedali arrugginiti
“Signor Mario, ci passi la palla!”
Ce l’ha sempre lui, incollata a quel piede sinistro come quando giocava.
E gli viene incontro il bambino più piccolo, che gli tira la giacca e gli chiede “Signor Mario mi hanno detto che eri un calciatore. Ci porti le maglie?”.
E Mario sorride. E pensa che quelle maglie non può più mostrarle perché non le ha più.
Perché durante la guerra, nelle cascine di Valmadonna con gli sfollati che vengono dalla città a causa dei bombardamenti, fa freddo.
Cascine umide, la legna è merce rara, i bambini tremano dal freddo.
Mario sente un rumore di forbici, di tessuto che si strappa.
Entra nella stanza e Pia sta tagliando le sue maglie, le grigie alessandrine, le nere casalesi, le rosa palermitane, adesso le squadre sono tutte sorelle, non c’è più rivalità, tutte diventano vestiti per i bambini. “Tanto a te non servono più no?”
E Mario sorride.
Perché per Mario la vita è saper dare importanza alle cose giuste.
Come per esempio dopo l’alluvione del 94, tirare su la sua bicicletta dalla cantina, ripulirla meticolosamente e rinominarla Novembre 94.
“Abbiamo passato due guerre, passeremo anche questa”
Come si presenta
Il parere del tecnico